7^ Race to Hell: Sacrifici e gloria
Race to Hell: Dalla pioggia ai ritiri, una gara massacrante tra quad e SSV. Trionfi, colpi di scena e un’Italia protagonista, con Arrighi nella Spartan e Vendemiello nella side by side
Per quattro giorni, la campagna toscana nei dintorni di Rapolano Terme si è trasformata in un’arena estrema per il quad. La settima edizione della Race to Hell ha richiamato ben 87 piloti da tutta Europa, pronti a sfidarsi in un mix di resistenza, navigazione e pura follia off-road. Tra loro, 32 hanno tentato l’impresa nella temibile Spartan, la categoria regina, mentre 55 concorrenti della Crosscountry, tra ATV e SSV, hanno affrontato percorsi meno estremi ma comunque altamente selettivi. Come se non bastasse, la pioggia ha reso il terreno ancora più insidioso, trasformando il fango in un vero nemico.
Il format di gara non ha subito variazioni: ogni pilota ha ricevuto sul proprio GPS la traccia giornaliera da ripetere due volte per due giorni. Ogni waypoint mancato comportava penalità pesanti in classifica, rendendo ogni errore una sentenza.
SPARTAN: ROMANIA SUL TETTO DELLA GARA
A imporsi nella categoria più dura è stato Mihai-Radu Lungu del team Authentic Spirit, un veterano che nel 2017 aveva già conquistato la Hunt the Wolf. Alle sue spalle, con 30 minuti di distacco, l’altoatesino Oliver Renzel, in gara sotto bandiera romena. A completare un podio tutto rumeno, Csaba Lorincz. Curiosamente, tutti e tre hanno corso con un CFMoto 1000, dimostrando l’affidabilità della casa cinese.
Tra gli italiani, spicca l’ottima prova di Andrea Arrighi, all’esordio nella Spartan. Sempre nella top ten per quattro giorni, ha mantenuto costanza e determinazione, chiudendo all’ottavo posto nonostante un errore nell’ultima…
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