Amerigo e Icaro Ventura, equipaggio dello Yamaha Quaddy Team, s’aggiudicano il primo round della stagione 2019. Lorenzo Codecà e Mauro Toffoli, Suzuki, secondi amministrando il piazzamento su di un tracciato inedito e impegnativo.
Inizia con l’affermazione di Amerigo Ventura il Campionato Italiano Cross Country 2019. Nella prova d’apertura stagionale, disputata a Vidor nel trevigiano, dove è andata in scena l’undicesima edizione di un’Italian Baja di Primavera in chiave veneta, il giovane torinese allunga la striscia positiva che sta caratterizzando la sua ancor breve carriera, punteggiata da vittorie iridate e arricchita dal titolo di campione italiano Side by Side in carica.
Ha vinto in scioltezza, in coppia con il fratello Icaro, confermando la crescita di pilota completo, ma ancor più sicuro e deciso a inseguire il massimo risultato. “E’ una prima uscita positiva, di quelle vittorie col botto. Ne sono veramente felice di condividerla con mio fratello, all’esordio assoluto“.
Su di un tracciato inedito, da ventiquattro chilometri che richiedono attenzione e non ammettono errori, tra passaggi sui greti del fiume Piave, guadi anche profondi e tratti con sabbia, in ambientazione “Dakariana”, la gara ha avuto inizio e si è protratta sino al traguardo con la sorprendente leadership assoluta di Amerigo Ventura, affiancato dal fratello Icaro sullo Yamaha Quaddy Gruppo T3.
Codecà, in coppia con Mauro Toffoli a bordo del Suzuki Grand Vitara accetta la sfida, prova l’attacco ma il fondo insidioso e caratterizzato da profonde buche lo portano a più miti consigli. Tira i remi in barca, non solo in senso metaforico. Abbassa il ritmo e la pressione sull’accelleratore. Usa la testa, più che il cuore. E’ secondo e il sorriso nasconde l’amarezza, ripetendo che va bene così. Accetta il verdetto e si prepara per il prossimo round in Sicilia, alla Baja Nebrodi.
I terreni veneti portano bene ad Andrea Luchini. Il toscano di Barga, esperto quanto basta per far diventare virtù la sua capacità di spingere a fondo nei tratti e nei momenti più consoni, quelli più adatti alle caratteristiche del Suzuki Grand Vitara del Poillucci Team.
In perfetta sintonia con il navigatore Piero Bosco, il portacolori dell’Island Motorsport adotta tattica attendista nel primo dei cinque settori selettivi in programma, ne prende le misure, quindi inizia la rimonta dal terzo impegno in poi. I rilievi cronometrici migliorano, qualche avversario si fa da parte, va al comando del T2 ed il vantaggio su Alfio Bordonaro arriva a 1’43. Tra la prima e la seconda giornata di gara, complice anche il cambio del senso di percorrenza del percorso, Bordonaro supera i problemi legati alle rotture del differenziale posteriore e azzera il ritardo dal lucchese, ma non in modo sufficiente per sopravanzarlo.
Il finale di gara è di quelli da attese: nell’ultima prova Bordonaro realizza un gran tempo, ma Luchini reagisce e mantiene la leadership per soli due secondi. Al traguardo di Vidor Luchini è ottimo terzo assoluto e primo del T2 e del Suzuki Challenge. Alle sue spalle per soli due secondi, è quarto della generale e secondo del T2 Alfio Bordonaro, in coppia con Marcello Bono sulla Grand Vitara 1.9 DDiS della Cram Racing Team secondi anche del trofeo Suzuki.
Con una gara di studio nella prima parte, ed un’altra decisamente più “veloce” Andrea Castagnera centra la quinta piazza assoluta. Il pilota del Nissan Navara, assieme a Dennis Dorigo vince la classe T1.2, precedendo Andrea Tomasini, in coppia con Angelo Mirolo su Toyota Toyodell del quale sta prendendo le misure, davanti anche a Margherita Lops e Elisa Tassile su Isuzu DMax con problemi di guidabilità.
Settimi assoluti sono Alessandro e Marco Trivini Bellini, con un gara accorta all’esordio a bordo del Suzuki Grand Vitara 1.9 DDiS con il quale sono terzi del T2 e del Suzuki Challenge, precedendo gli alfieri della Scuderia Malatesta Mauro Cantarello e Cristian Darchi ma anche Chinti Marino Gambazza e Sandra Castellani della Cram Racing Team.
Dopo l’exploit del bolognese Sergio Galletti, con Daniele Fontana Sacchetti alle note, capace di mettersi in evidenza anche a livello assoluto e guidare il Gruppo TH sino all’ultimo quinto crono dove ha dovuto ritirarsi per un principio di incendio al suo Toyota HD 80, al vertice di categoria sono saliti gli anconetani Simone Grossi e Daniele Manoni, vincendo la gara con il Range Rover Defender, davanti a De Nardi e Spiteri.
In Gruppo TM è al traguardo di una gara veloce il genovese Roberto Bozano, in coppia con Bruno Fedullo, ma condizionato da problemi di spegnimento del propulsore del Can Am Maverik. Non è dei più felici l’esordio dell’UTV Legion, che porta al traguardo il solo Yamaha YzX evoluto di Nicolò Algarotti che ha lamentato la rottura del cambio ed una toccata alla ruota posteriore destra, mentre il secondo schierato per Rubens Visconti s’è fermato per un problema al motore.