Campionato quad Madagascar: Senza una pista
Con date improvvisate, piloti inesperti e mezzi prestati: queste sono le gare, ma non immaginatevi niente di simile a quelle che conosciamo, del Madagascar, che con le troppe variabili che il Paese affronta ogni giorno hanno come unica certezza l’entusiasmo del suo pubblico e la convinzione che sia questo l’unico trofeo apprezzabile
Vi proponiamo un inedito quanto particolare campionato di quad, in Madagascar, dove i motocicli sono veramente una rarità. Ogni gara è un vero spettacolo con tanto di folla in delirio e piloti entusiasti.
Le tappe di campionato se da un lato non richiedono troppi permessi e autorizzazioni, sono comunque vincolate da km di distanza: in un Paese dove non ci sono mezzi di traporto e strade ciò significa giorni di viaggio.
Un modo genuino e sincero di fare quadcross, perché l’asfalto non esiste e non puoi inventarti altre discipline, perché i piloti salgono in quad per la prima volta nel momento della gara, perché i team vengono costituiti al momento e i motoclub sono un vero punto di riferimento, l’unico, perché una gara è uno spettacolo nato solo per far piacere agli spettatori e non per valutare le proprie capacità, perché l’entusiasmo del pubblico è il solo premio conosciuto e possibile, perché ogni tappa è unica, speciale, irripetibile e soprattutto perché non si sa quando ce ne sarà un’altra e se ci sarà effettivamente.
In questo Paese che vive di colori e di semplicità, dove il turismo è la fonte principale di guadagno, il quad entra come unico mezzo per il trasporto e per il divertimento: non esistono grandi alternative.
Non ci sono prove libere perché il semplice riuscire a spostarsi da un posto a un altro è una prova, per il pilota e il mezzo. Un campionato inedito, con un nome incerto, senza copyright né pretese, senza date e molto variabile.
Il resto dell’articolo Campionato quad Madagascar prima parte lo trovi su Moto4 n°90