Wild Spain
Dopo aver guidato la classe quad fino sabato sera, Mario Cajon (KTM) è stato costretto al ritiro e ha spianato la strada a Dani Vilà (Yamaha) per rivendicare la vittoria
Cinque tappe per 500 chilometri di prove speciali non-stop, la gara spagnola è la prova che porta nel deserto aragonese la Baja europea per eccellenza, e che ogni estate ridefinisce la scala di valori di un modo assai spettacolare (e anche un po’ pericoloso) di intendere il fuoristrada. Il percorso è segnato, in buona parte conosciuto e studiato nei dettagli, e dunque votato alla velocità. Non per caso a vincere la “classica” spagnola sono quasi sempre degli specialisti.
Il vincitore dello scorso anno, Arnaldo Martins (Suzuki), ha dovuto lasciare la vittoria allo junior rider Dani Vilà (Yamaha) e accontentarsi del secondo gradino del podio dopo essere stato penalizzato di 16 minuti per essere arrivato in ritardo al PC6. Il giovane pilota Miguel Antonio Esteban (KTM) ha concluso al terzo posto, nonostante sia stato penalizzato per 13 minuti per eccesso di velocità. Rosa Romero (KTM) ha vinto la categoria femminile davanti a Sara Garcia (Yamaha) e Rita Vieira (Yamaha).
Il nostro Aldo Lami ha chiuso al settimo posto. A lui abbiamo chiesto di raccontare questa gara e soprattutto la sua gara.
ALDO LAMI
“Per il terzo anno consecutivo ho partecipato alla Baja Aragon. Il primo anno abbiamo usato un Can-Am Renegade 1000 completamente nuovo e nonostante questo abbiamo avuto un problema alla trasmissione che mi costretto a finire la gara solo con la trazione anteriore. Questo Baja è davvero tosta con sassi taglienti e molte altre insidie non prevedibili all’inizio del percorso. Non è scontato finirla anche con un mezzo nuovo. L’anno dopo Garda…
Il resto dell’articolo lo trovi sul numero 154 di Moto4 in edicola o in digitale
acquista copia digitale