Giro dell’Aretino: Cinghiali, satelliti e localizzatori
Dopo la rinuncia al giro nei Colli toscano-emiliani imposto dall’alluvione dei primi di novembre che aveva interessato il parmense, la voglia di saltare sui nostri mezzi era particolarmente intensa e l’occasione offerta dal ponte dell’Immacolata era troppo ghiotta per non approfittarne. Inizialmente, colpiti da un meteo pessimo, i tre giorni previsti per il giro sono stati invece benedetti da tre giorni di sole e, tranne il primo giorno, considerando la stagione, da un discreto calore.
Giro a margherita questo dei Colli toscani, giro fatto per il piacere di andare in quad e side by side senza una meta specifica dal punto A al punto B, ma zigzagando tra le colline e le valli che si accavallano all’infinito nella terra tra la Val di Chiana, la Val Tiberina e la Val d’Arno.
E fra queste terre bellissime è stato compito di Luigi, la nostra guida, non farci annoiare alternando punti panoramici a sterrati veloci, salite e discese vertiginose costellate di insidiosi scalini di roccia e di tanto in tanto qualche tratto tecnico con buchi, fangaie e quant’altro aumenti il tasso di adrenalina nel sangue sempre rispettando i margini di sicurezza.
Nel percorso abbiamo incontrato mountain bikers, escursionisti, enduristi, tanti cacciatori e anche qualche cinghiale ma, ad eccezione di questi ultimi, l’incontro si è sempre svolto amichevolmente con cordiali saluti e qualche battuta. Il nostro giro che, causa Covid, ci ha privato della presenza di Giovanni, il nostro Turbo-ottantatreenne inchiodato a casa dal perfido virus, ci è servito anche per mettere a punto, sempre al fine di migliorare la sicurezza dei nostri giri, dei sistemi di localizzazione dei partecipanti utilizzando sia sistemi satellitari con i…
Il resto dell’articolo sul viaggio in quad Giro dell’Aretino – Team Quad Livenza lo trovate in edicola su Moto4 n°181 maggio/giugno o acquistando la copia digitale