Hellas Rally – Questione di second
Quando la modalità gara è su On, la vena pulsa nel casco e tutto il resto è noia
Siamo in Grecia, dove dal 20 al 28 maggio la storica cittadina di Olympia (luogo di nascita nel 650 a.C. dei Giochi Olimpici) ha ospitato uno dei rally raid più apprezzati e seguiti del vecchio continente. Sette giorni di gara dedicati ai motori dove quad e side by side si sono dati battaglia sulle piste del Peloponneso percorrendo circa 2.000 Km di off road. A dimostrazione del sempre maggior interesse nella categoria degli SSV, si sono schierati al via ben 21 equipaggi provenienti da 8 diverse Nazioni. Nomi importanti come Heinz Kinigadner, Dirk V. Zitzewitz o Petar Cenkov si sono affiancati ad amatori più o meno conosciuti, tra cui l’autore dell’articolo che per la prima volta siede dietro ad un volante. Con zero esperienza su quattro ruote e dopo aver fatto con il mio Yamaha YXZ 1000R giusto giusto il rodaggio sugli sterrati Padani, prima di cimentarmi in una gara vera e tosta come si è rivelata essere l’Hellas Rally Raid.
Il cronometrista mi fa segno che mancano 10 secondi. Le mani sono sudate, la fronte imperlata, il collo teso e l’occhio perso all’infinto sulla pista che si delinea davanti a me. Meno 7 secondi.
Porto il motore dello Yamaha YXZ 1000 R a 3000 giri, premo la frizione e un sonoro rumore dal cambio conferma che la prima marcia è inserita. Meno 5 secondi.
Ricontrollo di aver inserito le 4 ruote motrici e accendo la ventola per il raffreddamento del radiatore dell’acqua. Do un fugace sguardo al mio navigatore come rassicurazione.
Tre, due, uno, go! Prima, seconda, luce del limitatore accesa, terza…