Perserveranza e impegno
Conosciamo meglio Lorenzo Lodola, un piemontese che nonostante la disabilità è arrivato secondo nella categoria Juniores del Baja Aragon
Ciao Lorenzo come hai scoperto i quad?
Sin da piccolo sono sempre stato molto a contatto con il mondo dei quad, negli album di famiglia ci sono molte foto di mio padre, con me nel marsupio, che ci ritraevano in gite sui quad, quindi un amore sbocciato prestissimo. Passione sfrenata anche per le gare, mio papà correva e io lo seguivo sui campi gara.
Quindi quad fin da subito, quale avevi?
Il primo era un piccolo cinquantino poi sono passato al Typhoon 80. Diventando grande ho acquistato un Yamaha Raptor, prima 250 poi 400 cc. mentre mio padre aveva un Polaris Scrambler 500 che ho guidato spesso. Ora ho il Can-Am Renegade 800 con il quale ho partecipato al Baja Aragon.
La passione del fuoristrada non si limita ai quad…
No, all’età di 11 anni circa mi sono avvicinato al mondo della bici, specificatamente al downhill che mi aveva conquistato e cosi ho iniziato a gareggiare agonisticamente nel campionato italiano a partire dall’età di 14 anni. Durante gli anni ho guadagnato qualche podio all’italiano e per due volte ho vinto il campionato regionale. Sotto certi aspetti nulla di eclatante ma la passione per questo sport è stata fortissima sino al fatidico 24 Agosto del 2020, data che ha in qualche modo ha cambiato la mia vita. Durante un allenamento sono incappato in una caduta davvero brutta, nella quale mi sono rotto due vertebre (t4 e t5). A causa di questo incidente ho perso l’uso delle gambe e da allora sono su una sedia a rotelle…
Il resto dell’intervista di Lorenzo Lodola lo trovi su Moto4 n°174 in edicola dal 22 marzo 2023, in alternativa è disponibile la versione digitale cliccando qui