Marocco: Il canto del deserto
“Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino “
Il nostro racconto di questo viaggio Marocco inizia con una celebre frase di Luis Sepúlveda, noto giornalista e viaggiatore cileno, che ha fatto dei viaggi attorno al mondo la sua vita. Chi di noi non ha mai sognato di viaggiare, di vedere e di leggere i pensieri di gente che sta al di là dei nostri confini pensando di mettersi un giorno alla prova? Viaggiare stimola la curiosità, ma soprattutto la capacità di integrarsi nel mondo che ci circonda, e aumenta la voglia di vivere, di sorridere a persone che non si è mai visto e che forse non si rivedranno mai.
Questa è la degna premessa del nostro viaggio marocchino. Il Marocco è sempre più meta di escursioni e di viaggi, vuoi per la relativa economicità e vuoi anche perché il Paese rappresenta una perfetta iniziazione di chi vuole avventurarsi nell’affascinante continente africano.
Ci affidiamo a un accompagnatore di “lusso”, Loris Calubini, profondo conoscitore dell’Africa, oltre che eccellente preparatore e navigatore in moltissime competizioni mondiali, fra le quali la Dakar, che farà anche assistenza tecnica durante l’escursione. Una cosa importante per un viaggio di questo tipo, da non sottovalutare mai. Ci ritroviamo in 22, un gruppo di allegrissime persone, armate di grande entusiasmo e tanta voglia di “vedere”. Tutto è organizzato molto bene con volo su Fes che sarà poi la partenza della nostra incursione. Ci accoglie Loris con cucina da campo, tende e tutto il necessario per un bivacco allegro durante le soste e ovviamente con la bisarca carica dei nostri mezzi. Ci godiamo Fes, importante città imperiale, la terza città per popolazione in Marocco famosa per la sua Medina ricca di viuzze strettissime, per il bellissimo palazzo Reale e per l’antichissima università Islamica.
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