Polaris Ranger RZR 900: Più spazio alla grinta
La colorazione non è l’unica novità del 900, ad aumentare le prestazioni troviamo un motore più potente che si fa garante dell’immutato fascino racing. Il vano di carico, sovradimensionato, elegge il RZR come migliore opzione per tutti coloro che cercano nel side by side un fido compagno anche sul lavoro
il segmento dei side by side è un terreno insidioso, una fitta giungla di proposte che si susseguono senza tregua, precipitando gli utenti finali in un turbinio decisionale dettato dalle molteplici proposte. Il capostipite sul mercato, e non solo in quello nostrano, è senza dubbio il Ranger RZR. Proprio l’acronimo “rasoio”, e dicitura mai fu più azzeccata, identifica perfettamente il modo con cui, in poco più di 3 anni, il prodotto Polaris ha di fatto tagliato l’agguerrita concorrenza.
Nella sua continua evoluzione si è giunti fino a questa versione, XP 900 Orange Madness, dove l’accuratezza cromatica non è l’unico rinnovato leit motiv. Due infatti le novità, in apparente antitesi tra di loro, ma che a ben guardare sviluppano, una volta di più, il carattere ora aggressivo, ora accondiscendente, del RZR!
Se da un lato infatti gli ingegneri americani hanno dotato l’UTV di un nuovo e potente motore dall’altro non si sono dimenticati che uno degli scopi del RZR è finalizzato al lavoro, ecco spiegato il nuovo cassone di carico che rispetto al precedente presenta misure sovradimensionate. Torniamo al cuore pulsante, il bicilindrico 4 tempi 4 valvole per cilindro, Prostar, tecnologia Dohc, che si avvale di iniezione elettronica e che ufficialmente è capace di erogare 88 cavalli…
Il resto dell’articolo Polaris Ranger RZR 900 o lo trovi sul numero Moto4 n°92