Polaris RZR 1000 XP EPS White Lightning: Tuoni e fulmini
Solo i tuoi limiti potranno rallentarlo
una giornata uggiosa con un cielo plumbeo e pesantemente carico di nubi che non promette nulla di buono a cui fa da contrasto una temperatura mite, più indicata in una calda primavera che in un triste autunno mi accoglie in questa buia mattina di fine ottobre.
D’altronde non posso rimandare oltre la prova, l’ho già fatto a causa delle avverse condizioni meteorologiche la settimana scorsa e ora pressato dalla “scimmia” di provare l’RZR 1000 di Polaris e dalle scadenze editoriali sempre pressanti, faccio buon viso a cattivo gioco e dopo avere abbandonato le calde coltri che mi avevano abbracciato tutta la notte, e affrontato il caotico traffico veneto, emiliano e lombardo mi trovo qua a Desio, dove vengo accolto con la consueta cordialità dallo staff Polaris. Dopo le canoniche strette di mano e i rituali saluti mi affidano al mitico Geppo che mi accompagna al cospetto di sua maestà, il Polaris RZR 1000.
Anche in mezzo ai tanti modelli Polaris, gamma che ormai sappiamo disporre di risposte per ogni esigenza, lui all’interno del grande stabilimento brianzolo spicca di luce propria: alto, austero e sornione appoggiato sulle sue chilometriche sospensioni, mostra un atteggiamento di glaciale distacco dai suoi simili…simili per modo di dire, anche il 900 vicino a lui sembra soffrire di complessi di inferiorità. Ma quando la nobiltà ti accompagna dalla nascita lo stile è innato, e molto evidente, in ogni contesto.
Leggo che molti intendono la nascita dello RZR 1000 come la risposta di Polaris a BRP. Io credo invece che rappresenti semplicemente l’evoluzione dell’arte che ha contraddistinto la propria gamma fino a questo momento, non una rincorsa quindi ma il doveroso continuum del proprio know how che un produttore che si trova al top del mercato, e che al top vuole rimanere, deve realizzare per
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