Yamaha Raptor 700 – Ritorno al futuro
Lo storico Yamaha YFM 700 con omologazione Euro4 torna a circolare sulle strade grazie all’ingegno di Quaddy
Già solamente a pronunciarne il nome il battito cardiaco si alza: Yamaha Raptor 700. È uno dei modelli che hanno fatto la storia del quad in Italia e all’estero, tanto è vero che il primo articolo dedicatogli risale addirittura al numero 2 di Moto4, nel lontano giugno del 2002. Riprenderlo in mano oggi, riempie il cuore di gioia e non vediamo l’ora di salire in sella per fare qualche derapata.
A soddisfare i nostri desideri Quaddy che, in stretta collaborazione con Yamaha Motor Italia, ha messo in moto il cervello e ha trovato la soluzione ideale per far rientrare il famoso 700 nelle norme europee L7/e che tanto hanno limitato le omologazioni. Prima di entrare nel dettaglio delle noiose regole di omologazione, e del come siano state rispettate, parliamo del quad.
Yamaha Raptor 700 non ha bisogno di grandi presentazioni, chi ha avuto a che fare con il nostro mondo sa benissimo di cosa si sta parlando e nonostante esteticamente dal 2006 non siano stati effettuati cambiamenti, il Raptor ci appare ancora affascinante e “cattivo”, anche se, forse, una “rinfrescata” al design non guasterebbe.
Lateralmente gli inconfondibili parafanghi snelli e svettanti tipici dei veicoli destinati al fuoristrada e al cross lo rendono unico e inconfondibile. Il veicolo stupisce ancora per le linee pulite e per l’abbinamento delle grafiche e non si può non rimanere colpiti dal forte aspetto di razionalità e ordine che viene sprigionato dalle linee sinuose del telaio e del carter, costituenti il propulsore e il cambio. La livrea blu intenso è sinonimo di tutto quello che rappresenta il racing per Yamaha e questo Raptor 700 non fa che confermarlo…
Il resto dell’articolo lo trovi sull’arretrato Moto4 n°161 o in versione digitale